PLATONICK DIVE

A marzo 2015 la band è stata chiamata ad aprire i concerti dei Blonde Redhead nel loro tour italiano (Torino, Perugia, Roma, Bari e Cosenza).

Laptop, sintetizzatori, tastiere, chitarre sognanti e una batteria che fa da colonna portante. La musica della band livornese si articola su divagazioni ambientali, costruzioni geometriche ed esplosioni di feedback. Nellʼalbum, quasi interamente strumentale, inizialmente lʼelettronica e le tastiere prendono il sopravvento, tra delay e loop, per poi tornare preda delle riverberate melodie chitarristiche e di stratificate atmosfere. Therapeutic Portrait è il ritratto di un quadro ma anche un racconto ambientato tra il freddo dei fiordi. Ad ottobre 2013, dopo i riconoscimenti di pubblico e critica, esce in digital free download “Therapeutic Portrait Remixes”, concretizzando l’idea presente fin dalla concezione del loro disco esaltando ancor di più la loro vena elettronica. Therapeutic Portrait Remixes è una fotografia che ritrae una fetta di produttori di ritmi digitali italiani rappresentanti vari stili e ribadisce il fermento della scena elettronica nostrana di questi tempi.

Dopo due anni di concerti tra Italia ed Europa, i Platonick Dive hanno pubblicato a febbraio 2015 il loro secondo album “Overflow”. Lo definiscono un album più ritmico e più elettronico, dove non ci si ferma mai, sia chi losuona e sia chi lo ascolta. “Siamo in perenne movimento artistico, perché la cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili”. “Overflow” è il seguito di “Therapeutic Portrait”. A differenza del precedente lavoro, qua i brani sono più brevi, veloci, diretti e con un largo utilizzo di voci e campionature vocali. Riff di chitarra e synth che si intrecciano, suoni affogati nei riverberi, voci e loop analogici sempre in prima linea e una batteria che, come sempre, fa da colonna portante. C’è molto movimento in questo nuovo lavoro, una colonna sonora per una lenta danza astratta.