UOCHI TOKI

UOCHI-TOKI

Gli Uochi Toki, Rico e Napo, sono un duo che suona le Galassie e le profondità della terra tramite i campionatori e racconta del Tutto, del Niente e del Qualcosa tramite un rap frastagliato. Cambiano spesso abitazione e hanno origini geografiche miste quindi, una volta inquadrati in un’area geografica, si spostano rendendo ulteriormente complicata la risposta alla domanda “di dove sono”? Si formano durante i primi adolescenziali raduni Fremen sulle sabbie dei deserti delle città dormitorio senza tradizione nel Nord Ovest della Penisola. Hanno maturato la loro sincronia e il loro accordo preferendo alle prove classiche in saletta il domare dei Grandi Vermi di metallo con spruzzi di vernice colorata, per poi abbandonare anche questa pratica a favore dell’osservazione diretta del vuoto e del pieno. Hanno fatto i primi dischi a digiuno di nozioni su cosa fossero le etichette e le auto-produzioni, semplicemente lavorando in campagna per guadagnare i soldi necessari alle stampe, per poi incontrare in sequenza i bucanieri della Burp Publications, i maniscalchi della Fallace Records e gli architetti della Tempesta Dischi per mettere infine in pratica le nozioni apprese e collaborare talvolta con gli alchimisti Corpoc, talvolta semplicemente da soli senza etichetta e senza ufficio stampa.

UokiTochiPira0Nel 2015 escono di nuovo con la Tempesta Dischi mandando alle stampe Il limite invalicabile, una sorta di grande cartina geografica ipertestuale su doppio cd che regala una visione di insieme prima di passare a una visione ulteriore. Un lavoro distinto in due parti che si differenziano per approccio e contenuti. Un disco Rap si caratterizza per le strutture e tematiche tipiche dell’hip hop golden age, filtrate attraverso le esperienze e il vissuto degli Uochi Toki. L’intento è quello di marcare un confine indefinito tra ciò che è rap e ciò che non lo è. Certamente meno diretto è il secondo disco La fine dell’era della comunicazione dove il suono prende il sopravvento e viene lasciato spazio al non detto, a ciò che rimane tra le righe. Caratterizzato da un’elettronica più oscura, i testi sono considerazioni vaghe ma legate tra loro da un unico filo conduttore. Come spiegano gli stessi Uochi Toki Il limite invalicabile è «la nostra spedizione al Polo Sud verso le Montagne Della Follia, quando fino a poco prima si trattava di semplice alpinismo: conviene fare provviste, coprirsi bene e risparmiare il fiato prima di imbarcarsi, c’è la possibilità di non tornare».
L’impianto live messo a punto dagli Uochi Toki è aperto e modulare. Le loro esibizioni sono composte per un terzo di suoni, un terzo di parole e un terzo di disegno. Il tutto è al servizio dello spettacolo che per necessità di completezza e di elementi improvvisati, è sempre nuovo ad ogni performance.

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